mercoledì 20 maggio 2009

Articolo de Il Manifesto sul Contro G8


06 POLITICA & SOCIETÀ
17.05.2009
APERTURA | di Mauro Ravarino - TORINO
ONDE ANOMALE

«Combatteremo il G8 con la Clown army»

Da oggi e fino a martedì si incontrano a Torino i rettori dei paesi industrializzati e in via di sviluppo per parlare di sostenibilità. Ma gli universitari dell'Onda hanno un'altra idea di sostenibilità e preparano le loro risposte, diverse ma permeabili. Il Cantiere altro sviluppo discute in un Camp, e gli antagonisti indicono un corteo. E la tensione in città è alle stelle Parlano di conflitto e consenso, si oppongono al summit Viaggio nel campeggio dei collettivi universitari torinesi
Sulle tende ha piovuto tutta la notte. Sono le dieci e mezza di mattina ma sembra l'alba allo Sherwood Climate Camp, uno dei luoghi del contro G8 universitario. A discutere, far festa o magari il turno di guardia, le ore si fanno piccole e la notte diventa corta. I ragazzi del Cantiere Altro Sviluppo - la nuova sigla che riunisce vari collettivi universitari torinesi e l'"Assemblea no Tremonti" del Politecnico - si alzano per andare a fare colazione al riparo dall'acqua. Hanno tra i 19 e i 26 anni, più qualcuno fuori quota. Sono studenti o lavoratori precari. Si sentono orfani di una sinistra che non c'è e non riesce a capirli e tutti, per vie differenti, arrivano dall'esperienza dell'Onda. Ma non la mitizzano: ci tengono a precisare che ora siamo in un'altra fase, quella della proposta. Non sono gli stessi che hanno fatto irruzione venerdì al Rettorato, con l´incatenamento simbolico della sua porta, dopo la decisione del rettore Ezio Pellizzetti di chiudere per motivi di sicurezza Palazzo Nuovo (sede delle facoltà umanistiche) nei giorni del Summit. Loro forse non l'avrebbero fatto ma certo non condannano l'iniziativa della Rete contro il G8, l'altra anima della protesta, quella che fa riferimento agli autonomi e a Uniriot. Loro hanno, invece, deciso di allestire, sulla riva del Po (giardini Ginzburg, davanti ai Murazzi), un campeggio a «impatto zero»: un modello in contrasto con quella «falsa sostenibilità ambientale» firmata lo scorso anno a Sapporo dalle università del G8, riunite da oggi a martedì a Torino per discutere il contributo degli atenei alla crescita economica e alla difesa del pianeta. «I rettori fanno solo del greenwashing e con un po' di verde si lavano le coscienze, ma non mettono in discussione il modello di sviluppo, né le disuguaglianze sociali e nemmeno i rapporti economici» dice Andrea Aimar, 23 anni, maglietta bianca e ricci biondi, studente di Scienze politiche. È uno degli organizzatori del campeggio e dei dibattiti-workshop che ruotano attorno e si tengono al parco del Valentino. Come gli altri, fa parte della rete di collettivi che col nome di lista Studenti indipendenti è reduce dal successo alle elezioni universitarie: due su tre rappresentanti nel consiglio d'amministrazione. Elezioni che certo crescono di partecipazione, ma riguardano sempre e solo una piccola porzione della popolazione studentesca, il 13%. Tiene Cl, perde l'Udu e l'affermazione di Si è stata letta da molti come una vittoria dell'Onda. O almeno una parte di essa. Perché dall'autunno scorso in poi il percorso del movimento studentesco non è stato certo senza fratture. Il Cua, il collettivo universitario autonomo, vicino al centro sociale Askatasuna, ha preso la sua strada e gli altri ne hanno imboccata un'altra. Divergenze sulle pratiche e sulla rappresentabilità del movimento. Ma il dialogo tra diversi, sottolineano, continua: «Con la Rete contro il G8 siamo uniti nel contestare il Summit». Però, da subito, il Cantiere ha voluto dare un segnale di discontinuità rispetto alla ritualità di certe mobilitazioni: «Basta con le solite parole d'ordine, tipo "assediamo gli otto". Noi vogliamo coinvolgere i cittadini e affrontare, partendo dall'Università, la via d'uscita possibile dalla crisi». Quale? Un altro modello di sviluppo. Il mezzo individuato è la decrescita, o meglio - precisano - l'altra economia.
Parlano di conflitto e consenso, di nonviolenza come coerenza tra mezzi e fini e di democrazia diretta. E azzardano la formula «rivoluzione democratica». Temi che riecheggiano Genova e i Social forum. Ma la maggior parte di loro nel 2001 non c'era. Causa motivi anagrafici. Eppure c'è chi come Alice che di anni ne aveva 13 e al corteo no-global andò insieme al papà. Quel periodo può essere allora uno spunto da rilanciare, nulla di più. «Sono cambiate le condizioni - interviene Andrea Polacchi, 26 anni - la crisi non è solo economica ma di valori. Il movimento oltre al compito del conflitto ha pure quello di cercare di cambiare realmente lo stato delle cose. Anche nell'Assemblea universitaria dovremmo noi dettare un'agenda, non la Gelmini». Come Cantiere hanno da poco lanciato il Laboratorio Corsaro e sono in cerca di uno spazio. Lo scopo è andare fuori dal recinto universitario: «Rompere il muro tra formazione e mondo e cercare un confronto con la società» spiega Francesco, 24 anni, studente di Chimica. Al centro di molte argomentazioni, l'ambiente e la critica allo sviluppismo. Si parte da un assunto: «Il sistema capitalista basato sullo sfruttamento delle risorse, del lavoro umano e dell'ambiente non è più sostenibile». Diventa allora indispensabile ribellarsi alla «dittatura» dell'economico. La crisi può essere, infatti, letta come un'opportunità per costruire un mondo fondato sul buon vivere e su economie locali che valorizzino il territorio e l'ambiente. Se ne parlerà questa mattina al Forum Altrosviluppo (Parco del Valentino) con Marco Revelli, Maurizio Pallante e Guido Viale. Per il Cantiere dovrebbero aumentare le opportunità di lavoro nel riutilizzo e nel riciclaggio dei materiali, nelle ristrutturazioni finalizzate all'efficienza e al risparmio, nella diversificazione e nella diffusione su piccola scala della produzione energetica, nelle produzioni sostenibili basate su meccanismi solidali. Parole che possono sembrare astratte in una Torino, simbolo della crisi, in piena cassa integrazione. Ma a dire il vero sono stati gli stessi operai di Mirafiori a lanciare il primo gruppo d'acquisto in una fabbrica. «Bisogna rompere l'antitesi tra difesa dell'ambiente e dell'occupazione. Non sono in contraddizione» aggiunge Andrea Aimar. Dalla teoria alla prassi, quindi. Michele cerca di ridurre gli sprechi lavorando in una cooperativa che porta direttamente a casa del consumatore frutta e verdura. Fulvio ed Elisa, studenti di Agraria si occupano, invece, della raccolta differenziata nel campeggio.
Oggi sarà anche il giorno della «Marcia nazionale della degna rabbia», prevista nel pomeriggio. Il motto per Filippo, 19 anni di Lingue è «sperimentare, uscire dalla sceneggiatura». Ecco perché lanceranno la Clown army: «Al posto dei cordoni agguerriti - racconta - ci sarà un'armata di clown e un ariete di gomma piuma. L'obiettivo è irridere l'assurdità di chi ci oppone 150 poliziotti, con lo spreco di risorse che questo comporta». Martedì sarà invece la volta della manifestazione nazionale promossa dalla Rete contro il G8 e da Uniriot. Il Cantiere ci andrà con il proprio spezzone. Eventi separati, ma tra le due anime della protesta le relazioni, talvolta complicate, non si sono mai interrotte, anche se nessuno nasconde le distanze nel merito. Come sulla rappresentanza universitaria. «Si era detto - spiega Helios, 23 anni di Fisica, neoeletto nel consiglio di amministrazione - che il movimento era irrappresentabile, ma il problema di fondo è che l'Onda è stata incapace di autorappresentarsi. Il concetto di delega è giusto se dietro c'è una partecipazione attiva e costante nelle assemblee. Dando un valore reale e non formale alle istituzioni democratiche». E se altri la pensano in modo diverso? «Per noi, con tutti i limiti, rimangono utili. Sono uno strumento non un fine», taglia corto Elisa.
Leggono Pasolini, Latouche e Wu Ming. Citano Zapata, Gramsci e Gandhi. Non credono in un'idea messianica dell'avvenire e guardano con apprensione e delusione alla frammentazione della sinistra, quella un tempo detta «storica» ora extra-parlamentare. Non piace per nulla «l'involuzione identitaria» di Rifondazione, ma allo stesso tempo viene ritenuto «nato morto» il progetto di Sinistra e libertà, seppur la figura di Nichi Vendola riscontri ancora un notevole consenso. Di Pietro e Pd, invece, non vengono nemmeno presi in considerazione. Per Helios, durante la mobilitazione, si è sentito il peso dell'assenza di una struttura di sinistra con cui interloquire: «Ormai è paralizzata da faide interne e autoreferenzialità. I dirigenti dovrebbero prenderne atto e ritirarsi». C'è un vuoto che sentono e che tentano di colmare con la loro esperienza di movimento. «È necessario un processo costituente della sinistra dal basso, che parta da nodi territoriali», dicono in coro. Per le Europee spira aria di sconfitta. Qualcuno fa suo l'appello di Gabriele Polo di «saltare un giro». Ma molti non ci stanno. A votare ci vogliono andare comunque: «Da anni - conclude Diego, lavoratore e militante - mi sento chiuso in una morsa, da una parte le logiche contro degli autonomi e dall'altra il moderatismo del Pd. E anche se posso ritenere giusto le motivazioni del non voto, trovo insopportabile che la sinistra perda una rappresentanza europea».

venerdì 15 maggio 2009

TURIN SHERWOOD CAMP '09


Il collettivo IL FAGGIO aderisce allo Sherwood Camp, campeggio sostenibile, alternativa al G8 dei Rettori.

APPELLO IN VISTA DEL G8 UNIVERSITY SUMMIT DI TORINO

Nasciamo come rete di studentesse e studenti sensibili alle tematiche ambientali che durante la mobilitazione contro la Legge 133 hanno sentito la necessita' di una piu' assidua e continuativa azione coordinata. Attraverso le riflessioni di questi mesi di mobilitazione abbiamo maturato la consapevolezza che l'attuale crisi economica sia di 'dimensione' e sintomatica di una piu' generale degenerazione politica, sociale, culturale ed ambientale. Il sistema capitalista basato sullo sfruttamento ad infinitum delle risorse, del lavoro umano e dell'ambiente non e' piu' sostenibile. La recessione che sta colpendo tutti i 'grandi' della terra ci racconta dell'assurdita' di un paradigma economico fondato su una crescita infinita delle produzioni e dei consumi. E' quel meccanismo ad essersi logorato. Il passaggio logico e' semplice, elementare, quasi un insulto alle intelligenze: viviamo in un pianeta finito che impone dei limiti fisici alla crescita economica (vedi Rapporto sui limiti dello sviluppo, Club di Roma, 1972) (continua).

domenica 10 maggio 2009

Turin Sherwood Camp 2009: PRENDI LA TENDA E PICCHETTA IL TUO FUTURO!



IL MOVIMENTO RIPARTE…
PRENDI LA TENDA E PICCHETTA IL TUO FUTURO!


1. Facciamo Rete
Su temi come sviluppo e sostenibilità esistono a livello locale e nazionale tante realtà che hanno molto da dire e tante buone pratiche oggi già in atto da insegnare. Oggi è necessario unire le forze, anziché dividerle: la mobilitazione, la critica al G8 e il Climate Camp sono per questo aperti a tutto il mondo, non solo universitario.

2. Università, Sviluppo, Società
L’Onda passa, i pirati restano. Il movimento studentesco di quest’autunno costituisce un punto di partenza, e non di arrivo: le tematiche del diritto allo studio sono strettamente connesse a quelle dello sviluppo economico e sociale. La cultura è società, non va considerata come una parte da essa distaccabile e analizzabile separatamente.
L’università e la ricerca che il G8 di Torino vorrebbe affermare sono quelle dedite al profitto, allo sviluppo economico fondato sull’aumento di produzione. Questo modello culturale è vincolato al Prodotto Interno Lordo, all’interesse delle corporations, alla dittatura della convenienza e a decisioni che pochi si arrogano in nome di tutti.
L’università e la ricerca che noi esigiamo sono invece quelle dedite allo sviluppo sociale e culturale, della collettività e dell’individuo: luoghi dove il vocabolo “formazione” sia davvero pregnante, possieda un reale valore di emancipazione culturale, psicologica e sociale per lo studente. Non può esserci vera meritocrazia senza difesa dell'Università pubblica: continuiamo la lotta alla precarizzazione della ricerca, esigiamo garanzie di accesso per tutti ai gradi più alti dell’istruzione!

3. Sherwood Camp!
Per i giorni del Contro Summit vogliamo porci in discontinuità rispetto ad una certa ritualità espressa in tante mobilitazioni. Ecco dunque l'idea del Climate Camp: un presidio pacifico ed ecosostenibile in cui tutti potranno portare i propri contributi in termini di riflessioni e pratiche di alternativa, che si esprima in forme creative e non violente, attraverso forme di disobbedienza civile e fuori dagli schemi.


Cantiere Altro Sviluppo - www.sherwoodcamp.net
Torino. Italia. Europa. Pianeta Terra
15, 16, 17, 18 maggio 2009

Turin Sherwood Camp 2009: CRITICA ALLA DICHIARAZIONE DI SAPPORO



CRITICA ALLA DICHIARAZIONE DI SOSTENIBILITÀ DI SAPPORO

Il prossimo G8 delle Università si svolgerà a Torino dal 17 al 19 maggio 2009 sarà ospitato dal Politecnico ed avrà come temi la Sostenibilità e lo Sviluppo. Parteciperanno 50 atenei, due per ciascun paese membro del G8 più altre università di alcuni paesi "in via di sviluppo". La Conferenza dei Rettori (CRUI), il Politecnico di Torino e l'Università di Firenze hanno rappresentato l'Italia allo scorso G8 University Summit (http://g8usummit.jp/english/index.html) di Sapporo (Giappone) nell'estate 2008, a pochi giorni dal G8 dei Capi di Stato. Durante quel primo appuntamento furono discussi il ruolo ed il possibile contributo delle università alla crescita economica e alla sostenibilità ambientale globale. Al termine dei lavori è stata stilata una dichiarazione, indirizzata agli stati membri del G8 che si sarebbero riuniti pochi giorni dopo: la Sapporo Sustainability Declaration (SSD) firmata dai 37 Rettori è una presa di posizione che enfatizza il ruolo dell'istituzione universitaria di fronte alle sfide ambientali, presentata ai Capi di Governo del G8 in vista di un nuovo protocollo post-Kyoto.
Nella SSD abbiamo individuato molti elementi controversi riguardo all'idea di sostenibilità ambientale ed in generale il ruolo che l'Università dovrebbe ricoprire nel percorso verso una società sostenibile.

1. Il G8 University Summit: non accettiamo che l'ennesima riunione di capi, questa volta delle università più rinomate, pretenda di avere in tasca le ricette per risolvere i problemi ambientali del Pianeta. Fa rabbrividire la possibilità che sia questa un'occasione per sancire definitivamente l'esistenza di un gruppo di università di serie A che diventeranno partner privilegiati del G8 in una logica di caccia ai finanziamenti.

2. Il contributo delle università al raggiungimento della sostenibilità ambientale è esclusivamente finalizzato alla crescita economica. Nella SSD non c'è alcun accenno ai limiti fisici del Pianeta e della crescita, ai danni ambientali da essa fin'ora derivati e alle diseguaglianze sociali locali e globali nell'accesso alle risorse. Sarà ancora una volta il cosiddetto sviluppo, che assume la crescita come imprescindibile, la panacea di tutti i mali?!

3. Ritorna, ever green, l'antica fede totale nelle soluzioni tecnologiche per i problemi ambientali. La fede del sistema economico-finanziario in miracolose soluzioni tecnologiche si è espressa finora attraverso perverse logiche di mercato.

4. L'obiettivo del G8 University Summit non è la diffusione della cultura della sostenibilità e della coscienza di una questione ambientale bensì, come si legge nella SSD, "la formazione di decision-makers esportatori di conoscenze scientifiche e tecnologiche per la soluzione di problemi ambientali globali". Agghiacciante.

Turin Sherwood Camp 2009: LA DEGNA RABBIA IN MARCIA!



TURIN SHERWOOD CAMP '09: LA DEGNA RABBIA IN MARCIA!
Appello in vista del G8 University Summit di Torino del 17-19 maggio 2009


Nasciamo come rete di studentesse e studenti sensibili alle tematiche ambientali che durante la mobilitazione contro la Legge 133 hanno sentito la necessità di una più assidua e continuativa azione coordinata.
Attraverso le riflessioni di questi mesi di mobilitazione abbiamo maturato la consapevolezza che l'attuale crisi economica sia di “dimensione” e sintomatica di una più generale degenerazione politica, sociale, culturale ed ambientale. Il sistema capitalista basato sullo sfruttamento ad infinitum delle risorse, del lavoro umano e dell'ambiente non è più sostenibile. La recessione che sta colpendo tutti i “grandi” della terra ci racconta dell'assurdità di un paradigma economico fondato su una crescita infinita delle produzioni e dei consumi. E' quel meccanismo ad essersi logorato. Il passaggio logico è semplice, elementare, quasi un insulto alle intelligenze: viviamo in un pianeta finito che impone dei limiti fisici alla crescita economica (vedi Rapporto sui limiti dello sviluppo, Club di Roma, 1972).
Cambiamenti climatici in atto su scala globale, distruzione delle foreste primarie, contaminazione con sostanze inquinanti delle acque, dei suoli, dell’atmosfera: sono tutti elementi che stanno mettendo in serio pericolo gli equilibri del pianeta Terra. Di questa crisi ambientale sono in larga parte responsabili gli uomini: la
produzione di beni e servizi, che dovrebbe semplicemente dare risposta ai nostri bisogni, è diventata, per effetto di perverse logiche di mercato, una minaccia per l’ambiente, e rappresenta un pesante fardello che graverà sulle generazioni future. Siamo davanti ad un bivio: o continuare a legittimare le scellerate logiche alla base delle nostre economie e quindi augurarsi prossimi rilanci della domanda, la ripresa dell'incremento del PIL, dei consumi, delle produzioni; oppure ribellarsi alla “dittatura” dell'economico ed uscire dall'attuale modello praticando un'altra economia che rimetta al centro la giustizia sociale, gli esseri umani ed i loro reali bisogni.
Questa crisi economica può allora essere letta come un'opportunità per costruire un mondo fondato sul “buon vivere” - lontano dall'idea di benessere legata all'accumulazione materiale – basato invece su economie locali che valorizzino il territorio, l'ambiente e si contraddistinguano per valori come cooperazione, reciprocità, autonomia. Centrale è l'idea di un'altra economia dove vi siano opportunità di lavoro nel riutilizzo e nel riciclaggio dei materiali, nelle ristrutturazioni finalizzate all'efficienza ed al risparmio, nella diversificazione e nella diffusione su piccola scala della produzione energetica, nelle produzioni sostenibili basate su meccanismi solidali. Molto si giocherà sulla capacità o meno di affrontare la tematica ambientale non come un problema settoriale ma come un problema relazionale, in un approccio che privilegi il territorio in una dinamica di relazioni virtuose tra sostenibilità ambientale, sociale, economica, politica. Una vera sostenibilità potrà essere raggiunta solo se si avrà il coraggio di mettere in discussione il modello economico ed il concetto di sviluppo considerato invariabilmente legato alla crescita economica.
Tutto ciò sarà possibile solo con vera e propria “rivoluzione democratica” che parli di cura dei beni comuni, partecipazione, il poter decidere in merito alle proprie esistenze.

giovedì 7 maggio 2009

Risultati elezioni 2009: IL FAGGIO vince!



ABBIAMO VINTO!

Ciao!

Comunichiamo i risultati elettorali e i nominativi dei Rappresentanti degli Studenti eletti il 6 e 7 Maggio:

CONSIGLIO DI FACOLTA' DI AGRARIA
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 246 (6 seggi)
Obiettivo Studenti / Comunione e Liberazione 150 (3 seggi)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Laura Antiquario, 70 preferenze
Luca Carisio, 26 preferenze
Michele Marengo, 24 preferenze
Stefano Casarin, 21 preferenze
Andrea Favazzo, 34 preferenze
Fulvio Grandinetti, 88 preferenze

In Senato Studenti andrà Laura Antiquario.


CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA - Scienze Forestali e Ambientali
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 109 (5 seggi)
Obiettivo Studenti / Comunione e Liberazione 45 (2 seggi)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Laura Antiquario, 33 preferenze
Michele Marengo, 17 preferenze
Francesco Marangon, 20 preferenze
Stefano Testa, 16 preferenze
Stefano Casarin, 19 preferenze


CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA - Scienze e Tecnologie Agrarie
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 82 (7 seggi)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Andrea Favazzo, 30 preferenze
Marco Maghenzani, 14 preferenze
Marta Auletta, 25 preferenze
Giorgio Richetta, 20 preferenze
Marco Giovannetti, 12 preferenze


CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA - Scienze e Tecnologie Agroalimentari
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 28 (2 seggi)
Obiettivo Studenti / Comunione e Liberazione 80 (5 seggi)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Lorenzo Calderoni, 12 preferenze
Danilo Guerra, 12 preferenze


CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA - Scienze e Cultura delle Alpi
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 6 (1 seggio)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Alice Geremia, 6 preferenze


CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA - Scienze Viticole ed Enologiche
Il Faggio - Studenti Indipendenti di Agraria 4 (3 seggi)

ELETTI PER IL FAGGIO:
Massimo Prandi, 3 preferenze


Inoltre, agli organi centrali, segnaliamo l'elezione dei seguenti SI - Studenti Indipendenti, con i quali noi del Faggio lavoreremo insieme e a stretto contatto per portare avanti istanze comuni e risolvere problemi a livello di Ateneo:

CDA
Helios Marchelli, Scienze MFN, 564 preferenze
Luca Spadon, Lettere e Filosofia, 483 preferenze

CDA EDISU
Andrea Aimar, Scienze Politiche, 610 preferenze

CDA CUS
Elisa Mascetti, Agraria, 437 preferenze
Ludovico Bertenasco, Giurisprudenza, 414 preferenze

SENATO ACCADEMICO
Jacopo Ricca, Giurisprudenza, 118 preferenze
Dario Consoli, Lettere e Filosofia, 166 preferenze
Marco Caprioli, Medicina e Chirurgia, 247 preferenze
Marco Meineri, Scienze MFN, 290 preferenze


I risultati definitivi delle elezioni sono consultabili sul sito dei SI - STUDENTI INDIPENDENTI al quale invitiamo a iscriversi:
http://studentiindipendenti.org


Buono studio e buoni esami!

I Rappresentanti degli Studenti di Agraria - IL FAGGIO
SI - Studenti Indipendenti