martedì 27 ottobre 2009

Assedio al Governo: mobilitazione nazionale!




LA REPUBBLICA DELLE BANANE

Istantanea di un paese alla frutta



Lavoro e crisi
Per il governo fino all'altro ieri la crisi non esisteva. Migliaia di lavoratori finiti in cassa integrazione non rappresentavano un problema degno delle attenzioni dell'esecutivo. Si trattava, in fondo, di una questione psicologica. Tutto si sarebbe risolto con qualche sorriso e un po' di ottimismo.
Mentre oggi Tremonti, in una sorta di conversione religiosa, riscopre il valore del posto fisso - forse un po' tardi? - nel non lontano 2003 lo stesso ministro dell'economia approvava la legge 30, di fatto decretando la morte della stabilità del lavoro.
Da anni assistiamo al sistematico svuotamento di ogni forma di tutela del lavoratore, la cui precarietà diventa esistenziale, non risparmiando alcuna fase della sua vita biologica e sociale (formazione, specializzazioni, stage e tirocini, lavoro interinale, mobilità, cassa integrazione, incognita pensioni...). Parallelamente, il lavoratore si ritrova espropriato del prodotto del suo lavoro (sia esso materiale o intellettuale, consapevolmente o inconsapevolmente) a favore dei vertici dell'industria nazionale e multinazionale cui – come è facile immaginare – la crisi non tocca più di tanto, in particolare da quando il trasferimento di capitali fuori dall'Italia è diventato norma. Tanto poi ci pensano i condoni o, in alternativa, lo scudo.

Libertà di informazione
L'Italia scivola dal 44° al 49° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa del 2009, stilata da Reporters Sans Frontières.
Un desolante e progressivo arretramento, testimonianza di una pericolosa anomalia per la quale il Presidente del Consiglio del nostro paese esercita il controllo diretto su tre reti televisive e un'autorità indiretta ma altrettanto pervasiva sui canali pubblici. Il capo del governo utilizza i mezzi di comunicazione a sua disposizione per minacciare, sfruttando fatti (reali e inventati) della vita privata, chiunque osi avanzare critiche al suo potere.
Nel frattempo i tg delle reti nazionali tacciono imbarazzanti e preoccupanti capitoli del comportamento e dell'operato del nostro governo, che condizionano pesantemente la vita politica del nostro paese.
Reporters Sans Frontières e Freedom House sono associazioni riconosciute da tutte le istituzioni globali come organi indipendenti di controllo sullo stato delle democrazie mondiali. Hanno evidenziato le difficoltà che impediscono ai giornalisti italiani di svolgere il proprio lavoro: le minacce della criminalità organizzata, il forte controllo del governo sul sistema dei mass-media, i progetti di legge che tendono a limitare pesantemente l’esercizio di una completa informazione sull’attività giudiziaria.

Attacco all'università pubblica
Il potere d’indottrinamento dei media, spaventoso di per sé, viene ora supportato dalla campagna di denigrazione e dal progetto di dismissione dell’Istruzione Pubblica. La riduzione continua dei finanziamenti alla Scuola Pubblica e il disinteresse ostentato dallo Stato nei confronti della formazione critica dei cittadini appaiono funzionali a questo più vasto intento. L’intera strategia (che si concretizza nelle leggi 133/08 e 1/09 ma accomuna nello spirito riforme e provvedimenti finanziari precedenti) si precisa nella spinta alla privatizzazione dell’intero sistema educativo. La proposta di legge Aprea, infatti, estende questa linea di condotta alle scuole di ogni ordine e grado. A questo proposito, in un testo visionario del 1950, Calamandrei notava come la privatizzazione fosse un passaggio obbligato sulla via del controllo dell’Istruzione, poiché “le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata”.
Il risultato della manovra, in assenza di un’opposizione determinata della cittadinanza, non potrà che essere l’instaurazione di un sistema censitario, nel quale una minoranza di privilegiati potrà permettersi un’istruzione di alto profilo, seppure opportunamente orientata secondo criteri localistici, o peggio riconducibili agli stessi gruppi finanziari e imprenditoriali di cui Silvio Berlusconi è il maggiore esponente. Per tutti gli altri non resta che un’istruzione pubblica disastrata, associata all’onnipotenza della Cattiva Maestra Televisione, per dirla con Popper.
Ciò cui stiamo assistendo, in quest’ottica, è un vero e proprio mutamento antropologico, anticipato con lucidità cristallina dall’analisi di Pasolini, che descrive la televisione non come un 'insegnamento', bensì come un ” 'esempio': i 'modelli', cioè, attraverso la televisione, non vengono parlati, ma rappresentati. […] I giovani, insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme della irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)”.

Immigrazione
Le leggi in materia di immigrazione rispecchiano pienamente la maggioranza che le ha elaborate: sono razziste, xenofobe e pericolose. Il delirio securitario che ha invaso il nostro Paese ha dato origine a norme che ricordano periodi bui del secolo da poco trascorso. Provvedimenti come il reato di clandestinità vanno a negare ai migranti senza permesso di soggiorno la possibilità di accedere e godere di diritti fondamentali come: il diritto d’asilo, il diritto alla salute e i diritti dei minori, in contemporanea vengono legittimate le peggiori pulsioni xenofobe attraverso le ronde.

L’accentramento dei poteri e l'attacco alle istituzioni dall'interno
Oggi assistiamo ad un costante attacco al cardine dello Stato di diritto: la separazione dei poteri. Il Consiglio dei Ministri, peraltro ridotto a una funzione di mera ratifica delle volontà di Silvio Berlusconi, si appropria abitualmente della funzione legislativa abusando dell’istituto del decreto legge, consentito dalla Costituzione solo “in casi straordinari di necessità e d’urgenza”.
In questo tentativo di screditare i meccanismi costituzionali dello Stato si concreta un attacco dall'interno alle istituzioni.
La bocciatura da parte della corte costituzionale del tentativo di dare l’immunità per le più alte cariche dello Stato, l'alternativa riproposizione dell'immunità parlamentare, la volontà di intralciare l’attività giudiziaria e di porla sotto il diretto controllo del governo, la legge “bavaglio” sulle intercettazioni, i continui attacchi al Presidente della Repubblica, chiudono il cerchio: oggi ci troviamo in una delle più grandi crisi istituzionali della Repubblica.

Mafia, stato e grandi opere
Le inquietanti rivelazioni di pentiti e magistrati rispetto agli accordi presi tra mafia e centri di potere politico durante la stagione delle stragi potrebbero oggi finalmente far luce sulla compenetrazione tra criminalità organizzata e istituzioni statali.
Papello e trattative tra politica e cosche non sono che l'ennesima conferma di quanto la mafia goda di ampi spazi e appoggio all'interno dello Stato e delle sue emanazioni.
La mafia si nutre di traffici di armi e di droga, di riciclaggio, di racket. Ma soprattutto di appalti. Mai come in questo momento le grandi opere come il ponte sullo stretto di Messina e la linea TAV rappresentano linfa vitale per le imprese colluse (vedi la sabauda Impregilo), che fruiscono di appalti fantasma e dirigono lavori senza alcun controllo.

Ambiente
Il governo Berlusconi si è insediato talmente bene sul territorio italiano che ha deciso di sfruttarlo, comprarlo, venderlo e consumarlo.
Dietro a tanti dei provvedimenti attuati in materia ambientale e di sviluppo del territorio si nasconde il vantaggio economico di pochi (quasi sempre gli stessi), fatto nell'ottica dell'utile da ridistribuire e non dell'ambiente in cui tutti viviamo, da salvaguardare per la nostra salute di oggi e a quella dei nostri figli domani.
Questo governo nasconde i propri interessi economici e traffici sottobanco grazie alle luccicanti Grandi Opere, talvolta fittizie, spesso inconcluse o inoperative, altre volte realizzate ma fin troppo invasive. Questi i casi della TAV , del piano C.A.S.E., degli inceneritori, dell'edilizia pubblica, e non ultimo del Ponte sullo Stretto di Messina, opera di primaria necessità per questo governo rispetto a una concreta azione contro l’abusivismo edilizio.
Condono, cementificazione, e privatizzazione delle risorse fondamentali quali l'acqua pubblica sono esempi tra i tanti delle politiche di sfruttamento e di utilizzo scriteriato del territorio. Anche tutto ciò rientra nel gioco della grande copertura, a discapito non solo degli spazi e dei beni pubblici ma della stessa bellezza del nostro territorio.

Il ruolo della donna
“Lei, sempre più bella che intelligente”.
Ecco il modo in cui il nostro premier considera le donne, non solo in politica.
Guardiamo all'immagine che viene data delle donne nel mondo mediatico: una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante che riduce il corpo della donna a puro oggetto del desiderio maschile.
Vengono così negate sia le capacità individuali, sia l'apporto che una lettura del reale al femminile può dare: la perdita è enorme.
La cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte dell'universo femminile.
È necessaria una valorizzazione della donna, non già inseguendo una fittizia parità, ma cercando di mantenere salda la differenza e la ricchezza di genere.

Omofobia
In Italia non esiste alcuna legge che riconosca un’aggravante specifica per i reati commessi in odio a persone omosessuali, bisessuali e transgender.
La diffusione e la cristallizzazione di stereotipi limitano le possibilità di riconoscimento individuale e sociale. L'introiezione di tali pregiudizi causa forme di mancanza di stima con conseguenti fenomeni di autocensura.
L'assenza di una reale percezione di tutela e l’omofobia interiorizzata determinano che la stragrande maggioranza dei casi di violenza omofobica non vengano nemmeno denunciati.
È di conseguenza impossibile avere una rilevazione statistica attendibile, o reperire informazioni ufficiali da parte delle Forze dell’ordine in merito a reati di carattere omofobico.
L'incapacità di produrre un'analisi coerente della realtà da un lato rende impossibile quantificare la diffusione e la gravità del fenomeno dall'altro non fa che confermare e alimentare lo stato attuale dei pregiudizi, privando i soggetti degli strumenti critici per una decostruzione degli stessi.

NOI DEL FAGGIO CI SAREMO!

giovedì 8 ottobre 2009

Mobilitazione Nazionale: Corteo Studentesco 9/10 a Torino



Per la difesa del Libero Sapere e dell'Università Pubblica Statale - solidarietà agli Studenti medi degli Istituti Superiosi Torinesi

I provvedimenti del governo Berlusconi in materia di Università (Legge 133/08 e Legge 1/09, più quelli che certamente arriveranno in autunno) rappresentano l'ennesimo approdo di un processo portato avanti da governi neoliberisti e piduisti di ogni colore, che hanno considerato e tutt’oggi considerano:

- la cultura, la conoscenza e il lavoro come merce, il cui unico valore è quello monetario, anziché come bene comune;

- le scuole di ogni ordine e grado come un'impresa il cui unico scopo è il profitto economico, in pieno spirito capitalista;

- lo studente come un cliente per le scuole private, con rette sempre più alte e offerta formativa sempre più ridotta

- il laureato uno schiavo da sfruttare e da tenere sotto controllo attraverso il precariato.


Contro questa visione di società fondata esclusivamente sul denaro quale unico ideale dominante noi universitari siamo pronti a nuove mobilitazioni diffuse sul territorio.

Proprio in quest’ottica si colloca la manifestazione che si svolgerà Venerdì 9 Ottobre 2009, con ritrovo in Piazza Arbarello alle ore 9.00.

Noi studenti universitari rinnoviamo l'impegno nel combattere con ogni mezzo civile a nostra disposizione i provvedimenti che, sotto qualunque bandiera, perseverino nel tentativo di smantellare il patrimonio culturale irrinunciabile che l’Istruzione rappresenta per la società. Ribadiamo inoltre la vicinanza a tutti coloro che singolarmente o collettivamente lottano per una scuola libera, pubblica, statale e di qualità come sancito dall'art.33 della Costituzione Italiana.
Dobbiamo avere il coraggio di alzare la voce, di parlare e di farci sentire: un’altra società e un’altra Università sono possibili. La nostra consapevolezza di essere cittadini dell’Università, cioè portatori di diritti e di doveri, non può fermarsi alle aule universitarie. Ci impone anzi di guardare al di fuori, perché l’Università stessa si occupa di ciò che si trova all’esterno delle sue aule.
Abbiamo il dovere di allargare la partecipazione alle lotte utilizzando una adeguata ed efficace strategia comunicativa, affinché l'anteporre il valore del diritto al prezzo del denaro torni ad essere una necessità sociale di tutti i cittadini. In questo il settore dell'istruzione deve essere in prima linea, perché la conoscenza deve essere posta al servizio della cittadinanza come strumento di crescita individuale e collettiva, di emancipazione sociale e di ricchezza intellettuale.

Questi sono i motivi che ci spingono a invitare tutti gli studenti, il mondo accademico, le realtà sociali, politiche, sindacali e tutta la cittadinanza a partecipare al corteo.
Rivolgiamo l'appello anche ai lavoratori delle fabbriche e delle aziende, molti dei quali vittime di licenziamento o cassa integrazione, e ai precari di ogni settore: l'affermazione del diritto al lavoro e del diritto allo studio devono procedere di pari passo, come due momenti indispensabili per la costruzione di una società giusta, matura e consapevole.

Nell’attuale società, che precipita nel baratro dell’individualismo, è il momento di riaffermare che il popolo, unito, non può essere sconfitto.

mercoledì 7 ottobre 2009

Festa dei 10 Anni del Collettivo IL FAGGIO 7 Ottobre 2009 sui prati del Campeggio!



MERCOLEDI' 7 OTTOBRE 2009
FESTA AD AGRARIA
DALLE 15.00 SUI PRATI DEL CAMPEGGIO

IL FAGGIO 1999-2009: 10 ANNI DI RADICI RESISTENTI!


Siete tutti invitati alla Festa dei 10 Anni del Collettivo IL FAGGIO che si terrà mercoledì 7 Ottobre dalle ore 15.00 alle ore 20.00 presso i prati del Campeggio di Occupazione della Facoltà di Agraria a Grugliasco, via Leonardo da Vinci, 44.
Bel paesaggio, buon vino, buona musica, bella gente, nella migliore tradizione delle Feste di Agraria!
Chi vuole suonare porti chitarra e bonghi, chi vuole cantare si porti il canzoniere, chi vuole bere si porti il bicchiere.

Ad un anno dall'inizio del Campeggio di Occupazione di Agraria e Veterinaria, sorto in difesa dell'Università pubblica statale contro i provvedimenti della Legge 133/08, rivolgiamo un invito a tutti coloro che hanno condiviso con noi le lotte di questi anni per la festa di compleanno del Collettivo degli Studenti di Agraria di Torino - IL FAGGIO, attivo dal 1999. Sarà occasione per ritrovarsi e divertirsi tutti insieme, ricordando quanto condiviso e realizzato nel tempo e rilanciando una nuova stagione di cittadinanza attiva anche all'Università.

Ospiti d'onore: i Partigiani Combattenti dell'ANPI di Grugliasco

Come si arriva alla sede di Agraria, il Campus di Grugliasco?
Trasporti: linea 44, linea 38, linea 17, metro fino a Fermi e poi linea 76 fino in Facoltà.
Per chi arriva da fuori Torino: Stazione Porta Nuova - metropolitana fino a capolinea Fermi - linea 76 fino in Facoltà.
Per chi arriva in auto: chiusura posteggio ore 19.00, meglio lasciare la macchina fuori.
Alle ore 20.00, in qualunque condizione voi siate, dovete essere fuori dal Campus (c'è un parchetto di fronte per chi vuole continuare).

Diffondete la notizia!

i Rappresentanti degli Studenti di Agraria
Collettivo IL FAGGIO

lunedì 5 ottobre 2009

CONTROGUIDA DI AGRARIA: BENVENUTI!



DISTRIBUZIONE DELLE 250 CONTROGUIDE DI AGRARIA (PRIMO ANNO DI QUEST'INIZIATIVA!)

Benvenut* ad Agraria!

Il preziosissimo libretto che avete tra le mani è la Controguida degli Studenti di Agraria. È stata scritta da noi studenti veterani per le nuove matricole, per integrare le guide ufficiali con informazioni essenziali per vivere consapevolmente l’Università fin dal primo giorno. Rispetto alle scuole superiori vi sarete resi conto di essere in un mondo totalmente diverso: niente registro delle presenze, niente interrogazioni o verifiche a sorpresa, niente note e nemmeno richiami del preside (a meno che non tiriate giù gli alberi della facoltà). A seconda di come la vedete, potete sentirvi liberi di fare quello che volete (cazzate comprese) o totalmente persi; qui ci sono un po' di informazioni e consigli di studenti veterani che speriamo possano aiutarvi a intraprendere la carriera universitaria senza perdere né esami né ciucche veramente epiche.

I Rappresentanti degli Studenti della Facoltà di Agraria
Collettivo IL FAGGIO



“… rimane soltanto il coraggio dell’Utopia”.
[Sandro Pignatti, Assalto al Pianeta]



Questa Controguida
è dedicata a David Bertrand,
studente di Agraria e volontario AIB
partito con la prima squadra
per l’ultimo bosco.
Per fare qualcosa di più
oltre al proprio dovere.
Proprio 10 anni fa.