giovedì 8 ottobre 2009

Mobilitazione Nazionale: Corteo Studentesco 9/10 a Torino



Per la difesa del Libero Sapere e dell'Università Pubblica Statale - solidarietà agli Studenti medi degli Istituti Superiosi Torinesi

I provvedimenti del governo Berlusconi in materia di Università (Legge 133/08 e Legge 1/09, più quelli che certamente arriveranno in autunno) rappresentano l'ennesimo approdo di un processo portato avanti da governi neoliberisti e piduisti di ogni colore, che hanno considerato e tutt’oggi considerano:

- la cultura, la conoscenza e il lavoro come merce, il cui unico valore è quello monetario, anziché come bene comune;

- le scuole di ogni ordine e grado come un'impresa il cui unico scopo è il profitto economico, in pieno spirito capitalista;

- lo studente come un cliente per le scuole private, con rette sempre più alte e offerta formativa sempre più ridotta

- il laureato uno schiavo da sfruttare e da tenere sotto controllo attraverso il precariato.


Contro questa visione di società fondata esclusivamente sul denaro quale unico ideale dominante noi universitari siamo pronti a nuove mobilitazioni diffuse sul territorio.

Proprio in quest’ottica si colloca la manifestazione che si svolgerà Venerdì 9 Ottobre 2009, con ritrovo in Piazza Arbarello alle ore 9.00.

Noi studenti universitari rinnoviamo l'impegno nel combattere con ogni mezzo civile a nostra disposizione i provvedimenti che, sotto qualunque bandiera, perseverino nel tentativo di smantellare il patrimonio culturale irrinunciabile che l’Istruzione rappresenta per la società. Ribadiamo inoltre la vicinanza a tutti coloro che singolarmente o collettivamente lottano per una scuola libera, pubblica, statale e di qualità come sancito dall'art.33 della Costituzione Italiana.
Dobbiamo avere il coraggio di alzare la voce, di parlare e di farci sentire: un’altra società e un’altra Università sono possibili. La nostra consapevolezza di essere cittadini dell’Università, cioè portatori di diritti e di doveri, non può fermarsi alle aule universitarie. Ci impone anzi di guardare al di fuori, perché l’Università stessa si occupa di ciò che si trova all’esterno delle sue aule.
Abbiamo il dovere di allargare la partecipazione alle lotte utilizzando una adeguata ed efficace strategia comunicativa, affinché l'anteporre il valore del diritto al prezzo del denaro torni ad essere una necessità sociale di tutti i cittadini. In questo il settore dell'istruzione deve essere in prima linea, perché la conoscenza deve essere posta al servizio della cittadinanza come strumento di crescita individuale e collettiva, di emancipazione sociale e di ricchezza intellettuale.

Questi sono i motivi che ci spingono a invitare tutti gli studenti, il mondo accademico, le realtà sociali, politiche, sindacali e tutta la cittadinanza a partecipare al corteo.
Rivolgiamo l'appello anche ai lavoratori delle fabbriche e delle aziende, molti dei quali vittime di licenziamento o cassa integrazione, e ai precari di ogni settore: l'affermazione del diritto al lavoro e del diritto allo studio devono procedere di pari passo, come due momenti indispensabili per la costruzione di una società giusta, matura e consapevole.

Nell’attuale società, che precipita nel baratro dell’individualismo, è il momento di riaffermare che il popolo, unito, non può essere sconfitto.

Nessun commento: