sabato 20 dicembre 2008

Comunicato al Consiglio di Facoltà del 19/12



Comunicato degli Studenti in Occupazione a Grugliasco al Consiglio di Facoltà di Agraria del 19 Dicembre 2008

Noi studenti di Agraria abbiamo deciso, liberamente e senza pressione alcuna, di interrompere l’occupazione dell’edificio delle aule a partire dal giorno 23 Dicembre 2008. Tale scelta non indica affatto un abbandono da parte degli studenti della lotta portata avanti in questi due mesi. Semplicemente riteniamo conclusa la prima fase della mobilitazione contro la Legge 133/08 e contro l’attacco generalizzato all’istruzione pubblica.
La legge contro la quale ci siamo battuti in questi mesi, contro cui ci batteremo nei prossimi ed il generale impianto di demolizione della pubblica istruzione, della ricerca, della condivisione e trasmissione della cultura, sostanzialmente sono rimasti immutati. Non ci aspettavamo d’altronde nulla di diverso da questo o altro governo, quando abbiamo iniziato questo movimento di protesta eravamo consapevoli che sarebbe stata una lotta a lungo termine e tutta in salita.
La poca considerazione dataci dalle istituzioni nazionali (poiché, al contrario, alcune locali ci hanno dato il pieno e incondizionato appoggio) non ci ha demoralizzato, come nemmeno l’apparente inefficacia della nostra protesta. Moltissime persone sono scese in piazza al nostro fianco, un fronte di protesta compatto che va dai genitori alle maestre, dagli studenti delle scuole medie superiori ai precari della scuola, dagli studenti universitari a tutto il personale universitario. Non abbiamo ancora cambiato la legge, ma abbiamo già fatto molto, perché abbiamo risvegliato il sentimento di appartenenza collettivo, la necessità di agire collettivamente uniti di fronte ad un’avversità comune.
Abbiamo avuto il coraggio di alzare la testa e manifestare, in modo intelligente, creativo, non violento, tutto il nostro dissenso; abbiamo promosso assemblee, incontri, lezioni all’aperto, gruppi di studio, seminari di approfondimento, serate informative, ecc.; abbiamo partecipato e stiamo partecipando ai gruppi di lavoro del Cantiere dell’Onda, laboratorio di discussione attivato in seguito all’Assemblea di Roma La Sapienza del 15 e 16 Novembre 2008, che ha come obiettivo la formulazione di proposte per un’Università alternativa, e noi studenti di Agraria stiamo seguendo in particolare il gruppo sulla Sostenibilità Ambientale insieme a un gruppo di studenti di Ingegneria Energetica ed Ambientale del Politecnico.
Abbiamo ricevuto la solidarietà da parte di molte associazioni, molte organizzazioni, locali e nazionali: una per tutte, l’A.N.P.I., l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che comprende al suo interno persone che questa Repubblica l’hanno fondata, che la nostra Costituzione l’hanno scritta, e a cui noi ci inchiniamo per ciò che tutto questo è costato. Per questo combattiamo, a nostro modo, la battaglia comune in difesa della scuola pubblica: perché è anche una battaglia per la democrazia e per la libertà di ogni singolo cittadino a godere di quei diritti scritti, scritti col sangue, e troppo spesso disattesi o mai attuati (artt. 33 e 34 della Costituzione).
Il movimento studentesco si è aperto ponendosi anche al servizio di tutta la cittadinanza, volgendo le sue intenzioni più generalmente al miglioramento della realtà esistente, alla difesa del bene comune.
Ora che questa prima fase è conclusa, dobbiamo fare: riorganizzarci, ricompattare il fronte, ridiscutere le forme di protesta più adatte al contesto e al momento.
Dovremo organizzare nuovi momenti informativi per comunicare con tutti gli studenti universitari del nostro Campus, così come anche con le scuole del territorio di Grugliasco e della zona ovest. A questo proposito, comunichiamo che abbiamo contribuito a fondare il Coordinamento 22 Novembre, l’organizzazione territoriale con sede a Rivoli fondata in seguito alla morte di uno studente del liceo Darwin e che ha come obiettivo costituirsi come osservatorio sulla sicurezza nelle scuole. Sottolineiamo come anche questa iniziativa sia stata guidata da Libera Piemonte, con la quale noi studenti di Agraria abbiamo avviato nel corso degli anni un percorso di cittadinanza attiva e di impegno sociale e politico.
Noi abbiamo trascorso 74 giorni a informarci, formarci, discutere tra noi, e siamo cresciti, siamo cambiati, ma questo non basta: se vogliamo essere incisivi e vincere questa battaglia dobbiamo necessaria, mente uscire dalla Facoltà ovvero aprirla a chi sta fuori.
Abbiamo intenzione di dare avvio alla prima edizione di “Agraria Porte Aperte”: come già fatto da Fisica, Matematica, Geologia e Medicina, vogliamo aprire la Facoltà alla cittadinanza organizzando due settimane di incontri, seminari, proiezioni di filmati e documentari con dibattito, approfondimenti su determinati temi, quali la questione dei rifiuti, dell’energia, dell’alta velocità, dell’inceneritore del Gerbido, degli ogm, del riscaldamento climatico, della democrazia partecipata a livello locale, dell’informazione libera e indipendente, del futuro lavorativo del laureato di Agraria, per realizzare davvero quello che per noi studenti è l’Università, ovvero un centro di raccolta, incontro e diffusione della cultura tra tutte le persone. Affinché questo avvenga in modo efficace abbiamo bisogno dell’aiuto dei docenti, del vostro aiuto: chiediamo a quanti di voi vorranno aiutarci a contattarci, a esprimere consigli, dubbi, a essere presenti all’assemblea di Facoltà che organizzeremo a gennaio per informare gli studenti sulle modalità di prosecuzione della mobilitazione.
Il 23 Settembre abbiamo preso la parola in questa sede e abbiamo comunicato che avremmo occupato la Facoltà: dopo 74 giorni, comunichiamo la nostra intenzione di continuare
Quello che viene minacciato da queste leggi è una delle più grandi conquiste dell’umanità: la cultura, la conoscenza. Viene minacciato l’intero impianto di creazione, conservazione, aggiornamento e trasmissione della cultura e della conoscenza, fin dalle prime generazioni di studenti, ed è semplicemente giusto e naturale che ci sia levati a difesa di questo nostro inestimabile patrimonio comune, che per quanto ci riguarda non potrà e soprattutto non dovrà mai diventare appannaggio di fondazioni private.
La cultura è un bene comune, non una merce da pagare a caro prezzo. Spetta a noi tutti ribadire questo con forza e a continuare ad agire in difesa della pubblica istruzione.

Rappresentanti degli Studenti di Agraria – IL FAGGIO
Collettivo degli Studenti di Agraria – IL FAGGIO

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